A volte basta poco. E con quel poco puoi cambiare lo stato di una persona, in un attimo.

Sono Trallalà e faccio la clowndottoressa da anni ormai. Conoscevo Sara da più di un mese. Una bellissima ragazzina di 9 anni, non più bambina, ma non ancora ragazza.

Sara così educata, composta, con un sorriso che illuminava la stanza.

Sara e la sua Crisalide. Pronta a sbocciare, da un momento all’altro.

Quando ci siamo conosciute

L’ho conosciuta all’Ambulatorio Ustioni, dopo l’operazione. Ogni settimana veniva a farsi medicare.

Incidente domestico, capita spesso.

“Guarirà Signora, tranquilla. Serve solo un po’ di pazienza”, dicevano i medici a Carla, la mamma. Stessa compostezza, stessi occhi che illuminano.

 

Sara e la sua Crisalide.

Io e il mio Naso Rosso.

Io di professione faccio il Clowndottore. In Ospedale, tra i bambini malati.

Ma non sono solo i bambini che necessitano di noi. Anche i genitori.

I bambini piangono quando stanno male, e se tu riesci a distrarli, con le bolle di sapone, con un pupazzo o con una magia, i bambini smettono di piangere.

Gli adulti invece, quando soffrono non piangono. Non possono.

Sono seri, concentrati, sono duri di fronte al mondo e ai propri figli.

 

Sara in quel momento stava soffrendo : la sua Crisalide pian piano iniziava a venire via, ma faceva male, tanto male: non versava una lacrima, ma i suoi occhi gridavano…gridavano di dolore.

Sara ha preso la mano della mamma e l’ha stretta forte.

Carla che è sempre stata una roccia vacilla di colpo, e quella mano, la mano di sua figlia non riesce a stringerla, perché fa troppo male

Fa male guardare la sofferenza negli occhi della tua bambina.

 

E allora io, di colpo, ho preso l’altra mano di Carla e l’ho stretta forte.

E quella mano stretta nella sua significava tante cose. Significava “Tranquilla Carla ti tengo io. Se tu vacilli, ci sono io. E credimi passerà tutto questo dolore, e la tua splendida bambina si toglierà per sempre questa armatura di sofferenza. Perché poi le cose passano. Vedrai Carla. Vedrai”.

 

Tutto questo in una stretta di mano.

E Carla, in mezzo tra sua figlia e la clowndottoressa Trallalà, ha capito.

Perché Carla, ha guardato sua figlia, le ha sorriso, e poi ha pianto.

 

E la Crisalide si è spezzata.